Migliori Piatti Crash per Batteria Acustica: Quali Sono? Guida all’Acquisto 

Migliori Piatti Crash per Batteria Acustica: Quali Sono? Guida all’Acquisto 

La batteria acustica è probabilmente lo strumento caratterizzato dal maggior numero di elementi: rullante, tom, timpano, cassa, charleston sono solamente alcuni degli “ingredienti” che compongono un drum kit. Tra questi, troviamo anche i piatti per batteria e, in particolare, i crash

I crash, quindi, rappresentano una delle componenti più importanti della tua batteria e la varietà di opzioni disponibili sul mercato è sempre più numerosa. Ecco perché è davvero importante scegliere i migliori piatti crash per non perdere l’occasione di dare un colore diverso al suono della tua batteria. Vediamo quali sono alcune delle alternative che potresti valutare di aggiungere al drum kit in tuo possesso. 

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Piatti Crash per Batteria Acustica

Zildjian A Acustom Fast Crash

I Zildjian A Acustom, disponibili in diverse dimensioni, anche dispari, risultano dei piatti particolarmente versatili che possono essere utilizzati in una serie di contesti come i locali al chiuso perché hanno un suono morbido e un decadimento estremamente breve ma anche negli studi di registrazione per le loro caratteristiche di vetrosità e brillantezza. 

UFIP Class Series

Anche gli UFIP Class Series si dimostrano dei piatti crash particolarmente versatili e decisamente più spessi rispetto agli Zildjian prima ascoltati. Per questa caratteristica, offrono un suono completamente diverso che li rende perfetti per generi musicali come jazz, rock, funk, pop. I piatti inclusi nella Class Series offrono uno spettro sonoro molto ampio e dinamiche piuttosto complete che donano loro una maggiore pienezza di suono. 

Sabian AAX Medium Crash

Altri crash per batteria molto interessanti sono i Sabian AAX che si caratterizzano da una serie di novità. Per prima cosa, la campana grezza è di dimensioni maggiori e offre una proiezione di suono più pronunciata. Invece, uno stile completamente nuovo di martellamento garantisce al crash un suono più complesso e più scuro senza, però, perdere di vista le alte frequenze ottenendo così una banda di frequenza più ampia. I Sabian AAX sono realizzati con le ultime tecnologia di produzione in maniera tale da accogliere le esigenze dei batteristi di ultima generazione e intercettare le nuove tendenze della musica e del suono. 

UFIP Natural Crash

Tornando in territorio UFIP, i Natural Crash hanno delle caratteristiche molto simili a quelle già riscontrate con gli Zildjian Aacustom. In particolare, la somiglianza la troviamo in un decadimento breve ma decisamente superiore rispetto agli Zildjian. Invece, una differenza da sottolineare è la loro maggiore scurezza. 

La serie Natural Crash non è altro che un aggiornamento dei modelli distribuiti nel mercato nel 1992. La nuova versione, quindi, presenta un suono più scuro, più ricco e caldo. Inoltre, avendo un attacco rapido ed essendo piuttosto leggeri, sono un buon compromesso per suonare qualsiasi tipo di genere. Infine, gli UFIP Natural Crash sono realizzati attraverso l’utilizzo di un particolare trattamento termico che riduce le tensioni superficiali del metallo e sono martellati a mano con martelli di differenti diametri. 

Come scegliere i migliori piatti crash per batteria 

Se sei un batterista, sarai pienamente consapevole di come un piatto crash rappresenti uno degli elementi più importanti del tuo drum kit la cui funzione è quella di sottolineare degli accenti all’interno di una variazione e indicare la fine di frasi musicali. In linea generale, anche in base a determinate qualità sonore oppure al genere che si vuole suonare, un batterista dispone di 1 o più piatti crash nella sua configurazione. 

I piatti crash, quindi, rappresentano uno degli elementi più “rumorosi” e forniscono un suono nitido e dirompente, soprattutto nella musica rock e metal. Ma come scegliere tra i migliori piatti crash per batteria? Ecco alcune caratteristiche a cui fare particolare attenzione. 

Lega

Il tipo di lega che viene utilizzato per realizzare un piatto è il fattore che più influisce sul suo suono. In linea generale, i migliori piatti crash sono quelli realizzati in lega di bronzo B20, composta per l’80% da rame e per il 20% da stagno, con tracce di argento. Proprio la presenza dello stagno consente di avere un timbro più scuro e garantire un suono più ricco. 

Peso 

Anche il peso è un altro elemento che influisce sul suono e sulla potenza del piatti. Considera che i piatti crash più sottili esprimono il suono in maniera più veloce e sono più reattivi; invece, i piatti più pesanti garantiscono una maggiore proiezione e sono decisamente più rumorosi. 

Dimensione 

In merito alle dimensioni, invece, i piatti crash possono variare da 14’’ a 24’’ anche se le dimensioni più apprezzate sono 16’’ e 20’’. Anche in questo caso, i piatti più grandi hanno un sustain più marcato rispetto alle alternative di dimensioni inferiori. Inoltre, anche la campana del piatto incide sul volume e sulla presenza di armoniche. In linea generale, un piatto crash pesante con una campana grande avrà delle armoniche più ricche rispetto ad un piatto sottile e dotato di una campana piccola. 

Finitura 

Quando si parla di finitura, bisogna specificare che esistono due alternative: tradizionale o brillante. Con la finitura tradizionale, i piatti subiscono un processo di finitura meno accentuato, si caratterizzano da un effetto opaco e offrono un suono più caldo e scuro. I piatti con finitura brillante, invece, hanno una superficie riflettente e un suono più brillante e orientato sulle alte frequenze. 

Differenze tra un piatto crash e un piatto ride: quali sono? 

Se sei un batterista alle prime armi, probabilmente ti potrai chiedere quale siano le differenze tra un ride e un crash. Ebbene, pur essendo due elementi assolutamente indispensabili nel tuo drum kit, è importante specificare che il ride è un piatto dalle dimensioni e peso maggiori. Viene utilizzato come accompagnamento, al pari di un charleston, e ha una campana più grande. 

Invece, il crash è un piatto generalmente più piccolo che viene utilizzato per sottolineare gli accenti e per concludere delle variazioni. Pur essendo dotati di campana, questo elemento non viene spesso utilizzato così come avviene in un ride. 

Conclusioni 

Ogni batterista che si rispetti deve dotarsi di almeno un piatto crash per completare il proprio set up di batteria, integrando il charleston e il ride già in proprio possesso. Uno degli aspetti più interessanti dei piatti per batteria e, in particolare, dei crash è che è possibile scegliere alternative di diverse dimensioni, peso, finitura e lega in maniera tale da accedere a sfumature di suono completamente diverse tra di loro e garantire al tuo modo di suonare uno stile unico e riconoscibile.